Calcolo dei costi delle operazioni meccaniche

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I costi orari di impiego delle macchine si dividono in due parti: costi fissi e costi proporzionali.

I costi fissi rappresentano, nel nostro caso, una percentuale molto importante del costo di impiego di una macchina, e sono tutti costi occulti per l'agricoltore, che non li conosce e non li sa valutare. I costi fissi sono in definitiva dei costi che si devono sostenere, indipendentemente dall'uso più o meno intensivo che se ne fa della macchina, e sono quindi fissi rispetto alla variazione di impiego delle macchine.

I fattori che compongono i costi fissi sono:

l'ammortamento del capitale, ovvero la cifra che si deve accantonare ogni anno per avere il capitale necessario a ricomprare la macchina nuova, quando quella in uso sia diventata inutilizzabile o tecnicamente superata (obsoleta);
gli interessi sul capitale investito nell'attrezzatura, ovvero la resa monetaria che mi avrebbe dato il valore di acquisto della macchina se impiegato in modo diverso, ad es. comprando azioni o altri titoli;
vi sono voci minori quali assicurazioni e costo/noleggio del ricovero per la macchina, le quali fanno parte dei costi fissi.

Tutti i beni durevoli comportano dei costi fissi, più elevati quanto più elevato è il prezzo di acquisto della macchina e quanto più ridotto è il numero di anni di durata del mezzo. Il costo fisso viene calcolato su base annuale, e quante più ore di lavoro vengono svolte dalla macchina in un anno, quanto più bassa sarà l'incidenza del costo fisso.

I costi proporzionali variano in modo proporzionale con le ore di utilizzo delle macchine.

I fattori che compongono questa classe di costi sono:

il consumo di combustibile e di lubrificante:  questa voce può variare molto a seconda dell'attività svolta dalla trattrice e dal tipo di operatrice collegata. Essa dipende dalla potenza impiegata. Operazioni quali diserbo o semina o distribuzione di concimi, richiedono piccole potenze e comportano piccoli consumi. Vice versa, arature o erpicature con erpici rotativi, richiedono potenze considerevoli e consumi anche molto importanti;
le manutenzioni e le riparazioni: le manutenzioni sono le attività ordinarie (ingrassaggio, cambio olio, filtri, sostituzione dei pneumatici, taratura degli iniettori e del turbocompressore), mentre le riparazioni sono  a seguito di rottura di qualche parte. A minori manutenzioni corrisponderanno più spese di riparazione e cosi via;
altri eventuali materiali di consumo: le rotoimballatrici consumano il filo o la rete, una macchina per il pirodiserbo consumerà del gas, etc. Solo alcune macchine comportano questo tipo di costi;
la manodopera: le macchine richiedono la presenza di uno  o più operatori, e la manodopera è spesso una componente dei costi proporzionali. Nel modello i costi della manodopera sono stati volutamente omessi, in quanto l'agricoltore che coltiva la propria terra, percepisce il reddito netto, che comprende anche questo fattore, che ha un costo variabile nell'azienda durante l'anno, in quanto è un fattore/vincolo.

Il costo orario di impiego di una macchina è la somma dei costi fissi per ora lavorata e dei costi proporzionali. Al costo orario della macchina, nel caso che questa non sia semovente, occorre sommare il costo di trazione, ovvero le spese derivanti dall'uso della trattrice, composte da costi fissi e manutenzioni/riparazioni della trattrice.

Il costo unitario dell'operazione può essere calcolato in due modi:

dividendo il costo orario per la capacità di lavoro;
oppure moltiplicando il costo orario per il tempo di impiego unitario per quell'operazione.

Il costo unitario dell'operazione è l'unico indice attendibile.

Il costo orario non può essere utilizzato perché non tiene conto della capacità di lavoro.